lunedì 26 febbraio 2018

SURFABLOG.COM INTERVISTA TONY ALVA

Sabato scorso, presso il Vans Store di Milano, ho partecipato all’evento “Steve Van Doren & The Skate Legends”, dove ho avuto il piacere di intervistare Tony Alva. Tony, classe ’57, è considerato uno dei 10 skater più influenti di tutti i tempi. Ha iniziato a praticare questo sport nel 1968, e si è distinto fin da subito per il suo stile aggressivo, per essere stato tra i primi a fare skate nelle piscine vuote e per aver dato vita al vertical skating. Nel 1974 Alva ha avviato la sua longeva collaborazione con Vans. Vai su “Continua a Leggere” per l’intervista a Tony Alva.


Ciao Tony, è la tua prima volta qui?
“No no, sono stato a Milano almeno venti volte”.

Sei considerato uno dei 10 maggiori skater di tutti i tempi. Cosa ne pensi e che messaggio vuoi dare ad un ragazzo che si avvicina a questa disciplina?
“Da skateboarder professionista penso che sia fondamentale essere connesso alla cultura dello skate. Mi piace condividere le mie esperienze, della mia vita in generale e non solo riguardanti questo sport, perché penso sia importante far capire che si possano fare dei progressi giorno per giorno. Lavoro molto per lanciare un messaggio di forza e di speranza a tutti gli skater, surfer, musicisti, tutte le attività che pratico. La vita è un processo di evoluzione organica, quindi bisogna affrontare i cambiamenti, e spesso non è facile. Io ho scelto di diventare sobrio da undici anni, e questo cambiamento mi ha reso molto felice. Essere un mentore e un leader significa mandare questi messaggi importanti”.

Come hai avuto l’ispirazione di skateare nelle piscine vuote?
“Fare surf significa domare le onde, e le piscine vuote sono delle onde in calcestruzzo. Ho trasportato nello skate il mio entusiasmo di quando facevo surf. Volevo utilizzare la gravità a mio vantaggio portando lo skate ad un altro livello, cercando di emulare i miei miti del surf, creando una versione nuova senza acqua. Inizialmente non è stato semplice visto che, a differenza del surf, dove si cade in acqua, in skate cadi sul cemento, ma quelle cadute mi hanno spinto a riuscire nella mia impresa. Grazie a quei fallimenti ho affinato la mia tecnica, ed ora sono arrivato fin qui”.

Percepisco dalle tue parole che per te è molto importante cercare di evolversi..
“Il progresso è fondamentale. Ancora oggi mi alleno un’ora al giorno per cercare di migliorarmi”.

Collabori con Vans da tantissimi anni. Qual è la tua sneaker preferita?
“La High Top. Esistono tante varianti di questo modello, ma la mia preferita è quella con la gum rubber sole. Preferisco il modello alto perché mi da maggiore protezione quando faccio skate. Ci sono tante altre scarpe che apprezzo a seconda delle occasioni, ora per esempio ho una Old Skool che ha una tomaia più bassa. Per come sono fatto mi piace avere a disposizione 2 o 3 chitarre, 2 o 3 paia di sneakers, 2 o 3 tavole, così da poterle scegliere in base alla situazione”.

Recentemente sei diventato un personaggio dei videogame; cosa si prova a giocare con il proprio avatar?
“Sì ho un personaggio all’interno di un videogame della saga di Tony Hawk. Sono anche un personaggio “gold”, quindi bisogna diventare piuttosto bravi per sbloccarmi. E’ figo, è emozionante, ma non sono il tipo che passa molto tempo davanti al computer o ai videogiochi, visto che preferisco passare il mio tempo all’aperto. E’ molto bello che i bambini possano giocare con il mio personaggio, e sono orgoglioso che mi abbiano scelto per questo progetto, che mi porta ad un livello superiore. Ricordo che una volta ero in Messico e camminavo su una spiaggia, quando a un certo punto un ragazzino che stava giocando ad una console portatile mi ha riconosciuto, perché proprio in quel momento mi stava usando in “Tony Hawk American Wasteland””.

Oltre ad essere uno skater, sei anche un imprenditore e un musicista. Quale preferisci tra queste attività?
“Amo suonare il basso nella mia band e mi sono esercitato tanto per raggiungere un buon livello. La musica è sempre stata una parte fondamentale nella mia vita, visto che per me è fonte di positività e di energia. E’ un modo per mandare un messaggio universale spirituale e di amore. Oltre a fare musica, disegno tavole da surf e da skate, realizzo vestiti e scarpe per Vans, e ho una linea di chitarre con Fender”.

Ascolti musica quando fai skate?
“Dipende. Quando ero un ragazzo mi piaceva ascoltare musica con le cuffie, ora preferisco sentire i rumori della città che mi circonda. Adoro fare skate con delle band che suonano in sottofondo”.

Durante la giornata invece che genere ascolti?
“Mi piace un mix tra Jazz, musica indiana, i Beatles, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Miles Davis, Rolling Stones”.

Hai un rapper preferito?
“Uno dei miei favoriti è Ice Cube. Adoro la roba degli N.W.A.. Il mio rapper East Coast preferito è Mos Def”.

Ultima domanda: cosa ne pensi dell’introduzione dello skate come disciplina olimpica a partire da Tokyo 2020?
“E’ bello che gli atleti possano vivere un’esperienza positiva e gratificante, ma sono un pò scettico quando la politica entra nelle dinamiche del Comitato Olimpico, che in passato era noto per essere stato corrotto. Per uno sportivo è sicuramente un fatto più positivo che negativo, mentre per la nazione ospitante le Olimpiadi sono motivo di grande stress e problemi finanziari, come ad esempio è successo in Grecia, che dopo l’evento è stata abbandonata a se stessa”.

Ringrazio Tony per la sua disponibilità e Probeat Agency per l’invito.
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